Finiti gli imballi di pacchetti e pacchettini, “piegata” tutta la casa e messa in una valigia per essere trasportata nella nuova abitazione, pensiamo di aver concluso, con il pesante tour de force, ciò che riguarda il trasloco… non è così, manca tutta quella parte burocratica, a volte un po tediosa, ma importante da ricordare a conclusione di un sereno trasferimento.
Sono diversi gli enti e le aziende, private e pubbliche, cui comunicare l’intenzione o l’avvenuto spostamento:
Il cambio di residenza è necessario qualora si voglia adibire il luogo in questione a prima casa.
Va richiesta di persona (per se o per la famiglia o tramite delega) presentando un documento di identità valido, compilando il modulo preposto, ovvero l’iscrizione all’anagrafe.
E’ necessario avvisare anche il servizio di Anagrafe tributaria, operazione possibile anche tramite raccomandata o presentandosi all’ufficio imposte.
Mentre il contratto è legato al condominio in caso di un appartamento presso uno stabile con più condomini e dunque non c’è necessità di alcuna comunicazione, per appartamenti autonomi il contratto è direttamente stipulato con l’Acquedotto, necessita dunque di disdetta o trapasso a seconda dei casi.
Esistono modalità di subentro e rinnovo che variano a seconda dell’azienda erogatrice di fornitura di gas.
In generale possiamo ricordare che per il subentro in un contratto esistente è necessario presentare la disdetta dell’ex proprietario e i dati del nuovo, attraverso un documento d’identità valido.
Se si deve provvedere ad un allacciamento ex novo si procede tramite autocertificazione.
E’ buona norma provvedere al cambio di intestazione circa 15 giorni prima del trasloco.
La copertura nazionale della fornitura avviene in maggioranza grazie all’Enel, ma esistono anche fornitori municipalizzati, che si avvalgono di procedure simili.
Al fine di un corretto conteggio della Tarsu, tassa sui rifiuti solidi urbani, si deve avvisare l’ufficio tasse comunali del cambiamento di indirizzo, affinchè provveda alla corretta compilazione della cartella, muniti di codice fiscale, dei dati relativi alla nuova abitazione, indicando l’uso del locale (residenza, lavoro ecc…) e il numero degli occupanti.
Allo stesso tempo occorre provvedere alla cancellazione, presso gli uffici comunali, del precedente indirizzo.
Il contratto può essere disdetto o trasferito presso il proprio gestore.
Le alternative sono tre: il trasferimento del contratto, l’apertura di uno nuovo e il subentro al vecchio proprietario dell’immobile.
Occorre recarsi all’ASL di zona per scegliere il proprio medico curante tra quelli disponibili, muniti di certificato di residenza ( o autocertificazione) e libretto sanitario (o tessera regionale sostitutiva).