Nell’imminenza di un trasferimento di appartamento, occorre fare i conti con la quantità di beni immobili che possediamo.
Si dà spesso per scontato che ciò che è presente nella “vecchia casa” troverà posto in quella “nuova”, non sempre è così: quando la metratura della nuova sia inferiore alla precedente, sorge il problema.
A maggior ragione quando si decida per l’acquisto di nuovo arredo o si approfitti del trasloco per eliminare ciò che non ci interessa più tenere, occorre valutare la pratica più conveniente per disfarci del surplus.
Tra quanto scartiamo come oggetto di non più nostro interesse, una parte verrà destinata alle discariche.
Si tratta di beni in uno stato non più accettabile, di oggetti rotti, consumati o rovinati, conservati a lungo perché magari un ricordo o l’affezione ci legavano a loro, ma con l’occasione è giusto sbarazzarsene e fare pulizia.
A regolare lo smaltimento di rifiuti ingombranti pensa solitamente il comune del luogo di residenza che provvederà al servizio gratuitamente o a pagamento a seconda dei regolamenti vigenti.
Una volta in discarica tutto viene distrutto e smaltito.
Una seconda opzione, decisamente più fruttuosa, è quella della vendita sul mercato dell’usato.
I negozi di vestiti di seconda mano stanno prendendo piede negli ultimi tempi, complice la crisi economica mondiale. I libri possono essere lasciati in conto vendita nei negozi dedicati a questo tipo di attività, così come per i mobili.
In alternativa è possibile iscriversi ai siti di vendita on line, fotografare il bene, scrivere una breve descrizione, specificando la richiesta e le modalità di pagamento.
Oltre al guadagno, la politica del riciclo è rispettosa dell’ambiente e dunque ecocompatibile.