Quando si abbia in programma il trasferimento di un laboratorio, la necessità di un’attenzione scrupolosa unita alla paura di perdere o danneggiare la strumentazione, i macchinari, la documentazione, preoccupa chi nel laboratorio opera quotidianamente.
Il trasloco dovrà essere affidato a mani competenti, in grado di lavorare con cura e peculiarità perfino nei particolari.
Le fasi di smontaggio delle apparecchiature e strumentazioni, la catalogazione dei documenti, l’inscatolamento degli archivi e delle parti più piccole necessarie all’attività potrebbe necessitare della supervisione, nonché collaborazione di chi vi lavora tutti i giorni.
Si tratta di un particolare non trascurabile quando si abbia a che fare con strumenti e oggetti di un certo valore, fragilità o importanza.
Il trasferimento di un laboratorio necessita, oltre alle normali procedure di trasloco di un ufficio, dei protocolli specifici e indirizzati al servizio.
Un sopralluogo, in primo step, cui consegua una valutazione oggettiva che individui le difficoltà operative di trasferimento, le peculiarità dell’ambiente che si abbandona e quelle del nuovo, si rende assolutamente necessario.
Una volta individuati i passaggi da affrontare, è buona norma che questi vengano rappresentati e discussi con il cliente, perché si trovi una soluzione il più possibile congeniale, economica e di basso impatto, tesa alla conservazione dello stato di origine ovviamente.
Stabilito il programma operativo e gli interventi necessari alla realizzazione del trasloco verrà pianificato lo smontaggio delle apparecchiature e strumentazioni, l’imballaggio delle attrezzature e della varia oggettistica, la preparazione del trasferimento di documenti e archivi vari.
Tutte le operazioni richiedono una capillare attenzione e cura, qualità basilari e indispensabili, che dovranno essere riconosciute nella serietà dell’impresa che si aggiudicherà il lavoro.
E’ dunque necessaria un’attenta valutazione circa la professionalità dell’azienda traslocatrice.